Nasce a Milano, il padre è Galeazzo Maria Sforza, la madre è la bellissima dama di corte, sua amante, Lucrezia Landriani.
Nel castello sforzesco di Milano…
Caterina viene educata dalla nonna paterna Bianca Maria Visconti nella cornice della raffinatissima corte sforzesca, circondata da artisti e letterati, trascorre le sue estati nelle tenute signorili di Pavia.
Caterina apprende del passato guerresco ed eroico dei suoi avi, Muzio Attendolo il capostipite della famiglia Sforza veniva da Cotignola in Romagna, soldato di ventura valoroso e impavido detto “Lo sforza”…
Bianca Maria e il padre le trasmettono la passione per la caccia, le armi e il gusto di governare…
Il Castello Sforzesco di Milano
Non ancora adolescente sposa Girolamo Riario, che Machiavelli descrive come “un essere di bassissima e vile condizione”… nipote di Papa Sisto IV. Nell’aprile di quell’anno la coppia prende possesso dei domini in Romagna, con un’entrata trionfale a Imola, circondata dal sfarzoso seguito e dalle dame di corte, Caterina diventa Signora di Imola, rientrano poi insieme a Roma nel palazzo di Campo de Fiori in quanto Riario lavorava al servizio del pontefice.
Girolamo e Caterina riescono a conquistare anche la Signoria di Forlì, territorio di gente battagliera e da sempre ribelle alla chiesa, che per secoli era stata dominata dalla famiglia Ordelaffi.
Caterina viene descritta dagli storici del luogo come raffinata, bella, colta, gentile ed elegante, i forlivesi restano ben impressionati. Nascono i primi figli della coppia, il primogenito si chiamerà Ottaviano.
Nei viaggi diplomatici e nei soggiorni a Roma Caterina si distingue per la grazia dei modi, la cultura e, allo stesso tempo, il carattere forte e il piglio autoritario. Il marito la vuole così… bella, elegantissima ed esuberante!
Stemma degli Ordelaffi
Muore Papa Sisto IV zio di Girolamo Riario e i nemici ne approfittano. Roma è in tumulto, il palazzo dei Riario in Campo dei Fiori viene saccheggiato e quasi distrutto, Caterina con un gruppo di fedelissimi si barrica in Castel Sant’Angelo del quale il marito era governatore e proprietario decisa a restituirlo solo al nuovo Papa, decisa a non cedere.
Castel Sant’Angelo
Timorosi del fuoco dell’artiglieria di Caterina i cardinali si rifiutano anche di riunirsi in conclave, così questi si accordano col marito che attende poco fuori la città senza agire. Dopo avergli promesso un’ingente somma e la conferma del dominio sulle terre di Romagna, Girolamo cede e accetta; Caterina tradita dal marito e stremata anche dalla gravidanza avanzata è costretta a capitolare e ad obbedire al volere dei cardinali.
Dopo 12 giorni lascia Castel Sant’Angelo e torna in Romagna col marito.
A seguito della politica oppressiva e le lamentele per le ingenti tasse, i forlivesi manifestano scontento per il governo dei Riario, i nemici approfittano della situazione.
La congiura degli Orsi
Una notte, mentre Caterina sta mettendo a letto i bambini insieme alle balie e alle donne della servitù, il Palazzo Riario adiacente alla Piazza di Forlì viene attaccato da un gruppo di uomini della nobile famiglia forlivese degli Orsi, Girolamo Riario viene pugnalato e gettato dalla finestra trovando una morte orrenda in strada, dove i cittadini inferociti faranno scempio del suo corpo.
Caterina fugge e si reca alla Rocca di Ravaldino, la fortezza cittadina che era custodita dal castellano Tommaso Feo, convince gli Orsi a farla entrare con la scusa che avrebbe convinto il castellano a rendere la Rocca a loro, invece una volta dentro ne prende possesso e organizza il contrattacco e insieme ai suoi fedeli e ad un piccolo gruppo di soldati ordina subito l’arresto dei protagonisti della congiura, famiglie comprese.
La leggenda vuole che gli Orsi, i quali tenevano in ostaggio i figli della Contessa, minacciarono di ucciderli se non si fosse arresa. Lei, in risposta, salì sulle mura della Rocca e mostrando loro il pube disse che aveva lo stampo per farne altri e che li uccidessero pure! Di fronte a tanto coraggio gli Orsi rinunciarono e Caterina prese ufficialmente possesso della Rocca con i figli.
Caterina attuò la sua vendetta feroce, non si limitò solo ad imprigionare e uccidere la maggior parte dei traditori, bensì fece distruggere ed incendiare letteralmente un intero quartiere di Forlì, il palazzo del capostipite Orsi e tutti i palazzi minori che appartenevano ai suoi famigliari. Oggi il vicolo nel quale sorgeva il palazzo nobile degli Orsi, adiacente al centro storico della città è chiamata Via Guasto degli Orsi, proprio per ricordare quella terribile vicenda della storia forlivese.
In seguito a questo episodio Caterina iniziò a governare la città da sola.
Con lo speziale forlivese di fiducia Ludovico Albertini crea e studia prodotti di bellezza e rimedi medicinali mescolando essenze e erbe, e usando formule di alchimia. Le giornate nella Rocca scorrono scandite dagli impegni con le delegazioni, il lavoro del governo dello stato e le ore in famiglia.
Rodrigo Borgia diventa Papa con il nome di Alessandro VI.
Lorenzo il Magnifico muore.
Caterina si innamora del fratello del castellano della Rocca al suo servizio, Jacopo Feo.
Jacopo Feo viene assassinato.
Caterina si innamora di Giovanni De’ Medici, giovane e affascinante nipote di Lorenzo il Magnifico. Giunto a Ravaldino in qualità di ambasciatore e commissario di tutti i possedimenti romagnoli di Firenze, lo sposa in segreto e dalla loro unione nasce nel 1498 Ludovico Giovanni de’ Medici, che diventerà Giovanni Dalle Bande Nere.
Il marito Giovanni muore di infezione e Caterina resta di nuovo senza consorte ma oramai è imparentata con una delle famiglie più influenti e potenti d’Italia, i De’ Medici.
Luigi XII re di Francia scende in Italia, si allea con il Papa Alessandro VI, ovvero Rodrigo Borgia e conquista il Ducato di Milano, mentre il Papa rivendica le terre di Romagna per il figlio Cesare Borgia detto Duca Valentino.
Caterina chiede invano aiuto militare alla Signoria di Firenze, si barrica nella Rocca di Ravaldino, manda i figli a Firenze in salvo, e si prepara all’assedio con il suo fedele esercito nella Rocca, a quel tempo considerata inespugnabile.
24 novembre – Cesare Borgia conquista Imola
19 dicembre – Cesare Borgia entra a Forlì e comincia a bombardare la rocca. L’assedio è iniziato!
Niccolò Machiavelli riferisce che la resistenza fiera e solitaria di Caterina Sforza viene ammirata in tutta Italia, ma nessuno accorre in suo aiuto.
In gennaio, Cesare Borgia conquista anche la Rocca di Ravaldino, con la forza delle bombarde. Caterina viene portata a Roma, imprigionata a Castel Sant’Angelo con i figli, subisce un trattamento brutale e persino torture. Viene in seguito accusata di aver tentato di avvelenare Rodrigo Borgia pertanto è costretta ad affrontare un lungo processo. Quando Borgia rimane senza domini e senza più potere si presenta per Caterina la possibilità di riavere le sue Signorie ma a questo punto, i forlivesi che si ricordavano il suo piglio severo e la sua forza vendicativa, preferiscono far tornare la Signoria in mano agli Ordelaffi e così Caterina lascia per sempre le sue terre.
In seguito ad una polmonite Caterina Sforza muore a Firenze e le sue spoglie vengono tumulate nel monastero delle Murate di Firenze; oggi purtroppo non c’è più traccia della tomba.